L’attività scientifica in ambito biomedico, come anche la pratica clinica quotidiana, comportano necessariamente il continuo confronto con il sistema dei valori umani della società in cui si opera.
La conoscenza biologica (bio), coniugata con la conoscenza del sistema dei valori umani (etica) costituisce proprio il campo di interesse della “bioetica”.
E’ ormai unanime la consapevolezza della importanza di coniugare il dato scientifico con una riflessione interdisciplinare sui problemi morali emergenti nell’ambito delle scienze biomediche.
Potter ha pensato appunto alla Bioetica come ad una disciplina che facesse da ponte tra i saperi scientifico e umanistico. In assenza di questa tensione, la bioetica attualmente può correre due rischi.
Il primo è quello di essere relegata a mera disciplina accademica, autoreferenziale. Può divendare, in questo modo, produttrice di varie impalcature speculative alla stregua di qualsiasi “posizione filosofica”.
Il secondo rischio, tanto più reale quanto più si verifica il primo, è di considerare moralmente accettabile e socialmente esigibile quello che, di fatto, è tecnicamente fattibile oppure conveniente sotto l’aspetto sociale, economico o politico.
Il Centro di Bioetica Lucano potrebbe proporsi ad essere il luogo, anche fisico, di confronto fra i saperi scientifico e umanistico di soggetti che, orientati al Personalismo ontologicamente fondato, abbiano interessi non meramente speculativi ma la tensione a produrre o promuovere azioni tese al rispetto della persona umana integralmente considerata.
**Medico endocrinologo, coordinatore CBL